Gli alimenti speciali sono prodotti dietetici destinati a persone che sono costretti a seguire un regime dietetico specifico a causa di diverse problematiche.
Più nello specifico, sono prodotti alimentari per il sostentamento di pazienti che devono seguire un’alimentazione specifica e particolare, con limitate capacità di assumere, assorbire, metabolizzare, digerire o espellere determinati alimenti o sostanze in essi contenuti.
Gli alimenti speciali, noti anche con l’acronimo AFMS (alimenti a fini medici speciali), sono regolati dalla direttiva 99/21/CE e soggetti alla procedura di notifica al Ministero della Salute.
Questa degli alimenti speciali abbraccia una categoria molto complessa ed estesa di prodotti, disponibili presso farmacie e parafarmacie. Tra questi:
- integratori alimentari;
- oli in capsule;
- vitamine;
- alimenti liquidi concentrati;
- compresse.
Gli alimenti speciali, data la loro natura, sono venduti esclusivamente con l’obbligo di ricetta medica e alcuni sono erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale.
In base alla loro composizione, gli alimenti speciali vengono suddivisi in tre macrocategorie:
- completi;
- completi ma adatti a problemi specifici;
- incompleti.
Il livello di “completezza” è da attribuire alla percentuale di presenza di nutrienti. Tutte le etichette degli alimenti speciali devono riportare le indicazioni relative alla posologia e la specifica dell’obbligo di supervisione da parte del medico.
Ma qual è la linea che definisce il confine tra integratori e alimenti speciali?
Dipende dalle dosi nutrizionali che sono necessarie al paziente.
Tra gli utilizzi degli AFMS:
- Diabete;
- Morbo di Crohn;
- Celiachia;
- alcune malattie rare;
- eventuali deficit di crescita.
Un alimento, per essere definito “speciale”, deve rispettare quattro criteri inderogabili:
- non è in commercio come integratore;
- ne viene giustificato l’utilizzo scientificamente;
- esistono evidenze scientifiche che ne supportano l’assunzione;
- l’uso deve avvenire sotto controllo medico.
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- senza glutine: una dieta priva di glutine è indispensabile per chi soffre di celiachia, un’infiammazione cronica dell’intestino tenue causata dall’ingerimento di glutine da parte di soggetti che, per anomalie genetiche, non sono capaci di assorbirlo.
La celiachia è riscontrabile in circa una persona su 100, in prevalenza donne.
L’unica cura per il paziente celiaco è quella di eliminare completamente e senza alcuna eccezione di quantità, seppur modeste, tutti gli alimenti contenenti glutine: soltanto in questo modo potrà godere un perfetto stato di salute per tutta la vita.
Il glutine è un complesso proteico che caratterizza alcuni cereali, come avena, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. In sostituzione possono essere utilizzate miscele di cereali dai quali si possono ottenere farine prive di glutine, come ad esempio amaranto, castagne, grano saraceno, mais, legumi, miglio, riso, patate, sesamo, sorgo e tapioca.
- ipoproteici: gli alimenti ipoproteici o aproteici sono realizzati per tutte quelle persone che soffrono di insufficienza renale, per le quali è necessario ridurre il quantitativo di proteine assunte quotidianamente. Anche se tutte le proteine alimentari debbono essere ridotte in caso di insufficienza renale, assumere i prodotti aproteici consente di sostituire gli alimenti a base di cereali, ricchi di proteine non nobili e quindi non indispensabili per il nostro corpo, mantenendo il consumo di alimenti contenenti proteine nobili come uova, carne, pesce, latte e derivati. Numerosi studi hanno infatti dimostrato come rispettare queste regole alimentari possa migliorare di molto la qualità di vita di pazienti colpiti da insufficienza renale cronica, rallentando il danneggiamento della funzionalità renale.
Secondo un decreto legge del 2017, gli alimenti a fini medici speciali possono essere detraibili come altri farmaci acquistati.
